martedì 28 settembre 2021

ALA GORSKA, l'artista monumentalista, pittrice ucraina (18 settembre 1929 - 28 novembre 1970)



ALA GORSKA 
l'artista monumentalista, pittrice ucraina  
(18 settembre 1929 - 28 novembre 1970)

a cura di Yaryna Moroz Sarno




    Ala Gorska (Алла Горська) nacque il 18 settembre del 1929 a Yalta nella famiglia del famoso regista Oleksandr Gorsky, che collaborava con Oleksandr Dovzhenko, uno degli organizzatori della produzione cinematografica sovietica e nazionale, appartenente alla nomenclatura sovietica. Suo padre era a capo di tutti i principali studi cinematografici dell'URSS: prima in Yalta, poi a Mosca ("Vostokfilm"), a Leningrado, dopo in Alma-Ata, dieci anni dello studio cinematografico a nome Oleksandr Dovzhenko a Kyiv ed otto anni  in Odessa. Nel 1932 visse a Mosca con la famiglia dove padre era il capo dello studio cinematografico "Vostok" e poi si trasferì a Leningrado, dove Ala Gorska insieme alla sua madre trascorse i due inverni bloccati nel 1941-1943 durante la guerra. Nel 1943 la famiglia si trasferì a Kyiv dove Ala dal 1946 al 1948 studiò alla Scuola dell'Arte intitolata a Taras Shevchenko che finì con il medaglia d'oro. Si è laureata in pittura all'istituto d'arte di Kyiv nel 1954.  



    Le sue ricerche creative accadono agli inizi degli anni 60. Lei creò una serie dei ritratti (di Taras Shevchenko, Olexandr Dovzhenko, Borys Antonenko-Davydovych, Vasyl Symonenko, di Ivan Drac, Ivan Svitlichnyj, Eugen Sverstyiuk). Nel 1964, in collaborazione con Opanas Zalyvakha, Liuda Semykina, Galia Sevruk e Galia Zubchenko, Gorska ha creato una vetrata “Shevchenko. Madre". La vetrata è stata distrutta dall'amministrazione universitaria. Una commissione convocata in seguito lo ha descritto come ideologicamente ostile. Alla Gorska e Liudmyla Semykina furono espulsi dall'Associazione degli artisti, se anche un anno dopo furono reintegrati. Dal 1965 al 1970 è stata coo-autrice dei numerosi mosaici monumentali nelle città di Kyiv, Donetsk, Mariupol e Krasnodon. Le opere sono segnate dalle influenze di Anna Sobachko-Shostak, dal barocco ucraino e dal monumentalismo messicano.
   Ala Gorska è stata tra gli organizzatori del Club della Gioventù Creativa a Kyiv "Contemporaneo" (1959-1964), partecipante attiva nel movimento culturale nazionale dell'intellighenzia ucraina degli anni 60'. Infatti, negli anni '60 questa donna energica conoscevano tutti loro che si consideravano le persona intelligenti e tutti la ammiravano, era il ​​ vero nucleo del dissenso ucraino. Insieme a Vasyl' Symonenko e Les' Taniuk scoprano luoghi di sepoltura dei fucilati dal NKVD nei cimiteri Lukyanivsky e Vasylkivsky, a Bykivna (1962 - 1963), che hanno dichiarato al Consiglio comunale di Kyiv ("Memorandum G2").
   Il 1965, quando molti amici di Gorska furono arrestati, segna l'inizio della sua partecipazione attiva al movimento dissidente. Infatti, dal 1965 l'artista si è impegnata nella tutela dei diritti umani dei suoi amici e colleghi. Il 16 dicembre 1965, Goska ha inviato una dichiarazione al procuratore contro gli arresti. Sostenuto moralmente e finanziariamente i prigionieri e le loro famiglie. Ha scritto proteste contro l'arresto e l'ingiusto processo di Vyacheslav Chornovil nel 1967 a Leopoli. Insieme a Lina Kostenko ed altri dissidenti, ha firmato le lettere aperte al quotidiano "L'Ucraina letteraria", protestando contro gli articoli diffamatori contro gli scrittori.
   Tutto questo tempo Ala Gorska è stata costantemente convocata dal KGB per gli avvertimenti ed anche minacciata. Nel 1970 la sua vita termina tragicamente come la conseguenza della sua posizione politica. Il suo nome è diventato un simbolo della lotta contro la repressione politica e la sua morte è un mistero non ancora risolto.


La foto del 1945


La foto con il marito pittore ucraino Victor Zaretsky



L'autoritratto con il figlio, 1960





Cosacco Mamay, 1960

Il ritratto di Ivan Drach 










I mosaici a Mariupol' 




Il mosaico "L'Albero della vita", Mariupol'

Il mosaico di Ala Gorska 

Il mosaico "Donna-uccello"



Il lago dei cigni, 1970 


Il progetto per il mosaico, 1960




Ala Goska con altri artisti monumentalisti nel 1965 a Donetsk




Taras Shevchenko, 1963




Il progetto della vetrata per l'Università di Kyiv "Shevchenko. La madre" (1964)


Il ritratto del padre (1961)


"Il girasole" (Il ritratto di Yevgen Sverstiuk, 1963) 

Il ritratto di Ivan Svitlychnyi, 1963

Il ritratto di Ivan Svitlychnyi, 1965 

Il ritratto di Vasyl Symonenko

Il ritratto di Vasyl Symonenko, 1963 




Taras Shevchenko, 1960




L'Astrazione, 1960


Il suo monumento funebre a Kyiv








lunedì 27 settembre 2021

Mychailo Kotsyubynsky, il famoso scrittore ucraino (17 (5) settembre 1864 - 25 (12) aprile 1913)

 

Myckhailo Kotsyubynsky, 
il famoso scrittore impressionista ucraino  
(17 settembre 1864 - 25 aprile 1913)

a cura di Yaryna Moroz Sarno

 

   Il famoso scrittore ucraino Mychailo Kotsyubynsky (M. Kojubyns'kyj, Михайло Коцюбинський) nacque il 17 settembre 1864 a Vinnytsia nella famiglia di un dipendente statale. Della sua educazione principalmente si occupava la madre. Grazie ai suoi sforzi il futuro scrittore aveva l'opportunità di studiare esempi di alta arte fin dalla giovane età. Mychailo ha ricevuto la sua istruzione primaria a casa. 
 
                                         
 
  Dal 1875 studiò alla scuola e per i successivi cinque anni al Seminario Teologico, non limitandosi allo studio del solo programma obbligatorio: legge con ammirazione anche le opere di Taras Shevchenko, Marko Vovchko, Heinrich Heine, Mykola Gogol e Alexander Pushkin per prepararsi ad entrare all'università.
 
                                                  
 
    Tra il 1882 e il 1892, Mykhailo Kotsyubynsky insegnava, dando lezioni private ai bambini delle famiglie benestanti a Vinnytsia e nei villaggi circostanti. Nel 1890, la sua poesia "La nostra casa" fu pubblicata sulla rivista "Dzvinok" di Leopoli. E ben presto sono stati pubblicati i suoi racconti "Harytia", "Yalynka", che testimoniavano lo straordinario talento del giovane autore. Nelle prime opere di Kotsyubinsky, si sente l'influenza di Ivan S. Levitsky, ma anche lì si rivelano il colorito e l'armonia del talento del giovane scrittore.
 
 
 
La foto con la moglie Vira, 1902
 
 
 
 
Potrebbe essere un'immagine raffigurante 1 persona

  Dal 1898 lo scrittore si stabilì a Chernihiv, trovando un lavoro nell'amministrazione, dal 1900 al 1911 lavorò nell'ufficio statistico provinciale. Questo periodo della vita e del lavoro di Mychailo Kotsyubynsky è speciale, poiché l'intellighenzia di Chernihiv si raccoglie intorno a lui. Mykhailo Kotsyubynsky intrattenne relazioni amichevoli con molti importanti scrittori, personaggi pubblici e politici ucraini: Borys Grinchenko, Yevhen Chykalenko, Volodymyr Antonovych, Ivan Steshenko, Volodymyr Strashkevych ed altri. Aveva una stretta amicizia con Mychailo Zhuk. L'artista dipinse i ritratti di M. Kotsyubynsky e delle sue figlie Oksana e Iryna, illustrò anche i suoi libri. Laboriosi ed energici M. Kotsyubynsky e M. Zhuk (che portava da Kotsyubynsky anche i suoi studenti preferiti Pavlo Tychyna, Arkady Kazka, Vasyl Ellansky ed Oleksandr Sokolovsky) cercavano d'aiutare anche i giovani di talento.

Il ritratto di Mychailo Kotsiubynsky eseguito da Mychailo Zhuk 
 
 
 Mykhailo Zhuk. An author of the modern Ukrainian typeface |  odessa-journal.com
Il ritratto di Mykhailo Kotsyubynsky, eseguito da M. Zhuk, 1907

   I sabati letterari da Mychailo Kotsyubynsky divennero il nucleo della vita culturale della città. Mychailo Kotsyubynsky è stato uno degli iniziatori e il primo presidente della società "Prosvita" a Chernihiv. Immerso in attività pubbliche ed educative, trovava anche il tempo e l'ispirazione per le nuove opere.
   Nella sua casa di Chernigiv, lo scrittore scrisse le sue opere migliori ("Strega"(1898), "In un modo umano" (1900), "Ad alto prezzo", "Bambola" (entrambi - 1901), "Sulla pietra", "Fiore di melo" (entrambi 1902), "Dal profondo" (1903-04), ", "Risate", "Lui sta arrivando" (entrambi 1906), "Intermezzo" (1908). A Chernihiv Kotsiubynsky creò una delle sue opere più importanti "Fata Morgana" (pubblicata in "L'antichità kyevana", 1904) sui tragici eventi nel villaggio di Vykhvostiv, a cui ha assistito. La seconda parte del romanzo "Fata Morgana" è stata pubblicata nell'aprile del 1910 nel "Messaggero letterario-scientifico". Dai sentimenti rurali ha catturato i principali cambiamenti nella coscienza dei contadini e le nuove tendenze della psicologia sociale del villaggio, che si è manifestata in pieno vigore durante la rivoluzione. 


   Lo scrittore viaggiando nei paesi europei, visitò Austria, Germania, Svizzera nel 1905, Grecia e Turchia. Dresda, Berlino, Vienna, Ginevra, Zurigo, Lucerna, Firenze, Venezia, Genova, Roma, Napoli e pochi anni dopo Costantinopoli, Salonicco, Atene, Creta, Sicilia - queste e molte altre città c'erano nel suo itinerario. 
    Per la necessità della cure fu varie volte l'Italia: nel 1905, 1909, 1910 e 1911: stava a Milano, Roma, Firenze, Venezia, Messina e Napoli, per lungo periodo visse sull'isola Capri. Per la prima volta venne in Italia nel 1905. Quando arrivò da Vienna in Italia per la prima volta, scrisse l'8 maggio del 1905 a sua moglie "L'intera strada da Vienna all'Italia è un paradiso". Lo affascinò con la sua bellezza Venezia: "La stessa Venezia, dove mi trovo per il secondo giorno, è così bella che è difficile descriverla", - scrisse in una lettera. A Milano fu colpito dalle enormi dimensioni del Duomo, che considerava uno degli edifici più belli del mondo. Kotsyubynsky ha scritto a sua moglie il 25 maggio del 1905: “Una cattedrale così bella che probabilmente non c'è edificio migliore al mondo. Ho sempre ammirato la cattedrale, sia sopra che dentro, e non riuscivo a staccare gli occhi da essa ”.
    Soggiornò anche a Roma, Firenze, Napoli e Messina. Mychailo Kotsyubynsky a Roma ogni volta visitava i suoi posti preferiti, conosceva bene anche i musei vaticani. In una lettera lo scrittore afferma di conoscere Roma meglio di Chernihiv.  Ebbe una grande impressione dell'arte a Firenze: “Ci sono diversi musei, bellissimi marmi, bronzi, immagini ovunque. Sembra che qui si viva solo dell'arte, non di pane, perché quando a Vienna vedi un bar o un ristorante, ma qui ogni casa è come i negozi di antiquariato e di immagini”.  
  Più lungo periodo lo scrittore trascorse sull'isola di Capri. Soggiornò a intermittenza per un paio di mesi dal 1909 al 1912. L'impressione della bellezza di Capri la descrisse nella sua lettera: "Quì in qualche modo tutto l'organismo è attraversato dagli aromi del mare, dei fiori, così pieni di bellezza che ti dimentichi di essere un uomo, una creatura piuttosto impura, e ti sembri una pianta profumata. E tutto il tempo l'anima canta, si adegua all'armonia generale" (lettera del 15 luglio del 1910). In un'altra lettera scrisse: "Questa è la caratteristica di Capri, che affascina, attrae una persona. Anche se non sono qui per la prima volta e non per il primo giorno, e mi sembra che non sia la realtà ma una favola che è davanti ai miei occhi, qui tutto è così strano e magico" (del 30 luglio del 1910, lettera a Elia Shpaga). In un'altra sua lettera è scritto: "Mi dispiace lasciare Capri. Non ho ancora finito di leggere questo racconto, questo racconto magico, che è così affascinante e che è ancora così bello che probabilmente non ha fine. Tutto qui è infinitamente bello e affascinante, e più bevi la bellezza della natura, più hai sete. Non so come salutare Capri, da dove cominciare ". E fu proprio l'Italia con i suoi registri diversi della realtà a spingerlo all'analisi interna nella profonda dimensione psicologica, aiutandolo ad identificare e realizzare le sue nuove  opere, e alla fine sublimando la forma letteraria delle cosiddette "storie italiane".  
 
 
 
 
   Furono gli industriali e grandi mecenati ucraini Vasyl Symyrenko (1835-1915), Volodymyr Leontovych (1866-1933) e Yevhen Chykalenko (1866-1933) ad offrire la loro beneficenza per lo scrittore. Fu con questi contributi che Mykhailo Kotsyubynsky andò nell'isola italiana di Capri nel 1909 per via Leopoli, Vienna, Roma e Napoli.
     Durante i viaggi nell'isola di Capri lo scrittore incontrava spesso Maxym Gorky, e nell'inverno 1911-1912 viveva addirittura con lui mentre scriveva le sue famose opere "Non è colpa dei cavalli" e "Regalo di compleanno". 
   Al ritorno dall'Italia nell'estate del 1910, Mychailo Kotsyubynsky visitò il villaggio dei Carpazi di Kryvorivnya, dopo di che creò una delle sue migliori opere: il romanzo "Le ombre degli antenati dimenticati" (1911). 
 
 
 
 
  Riposando nella "Atene ucraina" (chiamata così Kryvorivna) insieme a Ivan Franko, Lesya Ukrainka, Gnat Khotkevych, Mykhailo Kotsyubynsky ammirando questa regione scrisse: "Mi sono tuffato a capofitto nella regione di Hutsul ... che terra originale! Che insolito popolo da favola! Mi piace molto. Voglio scrivere storie sulla vita di Hutsul e ho paura di scrivere una bugia lì ". Disegnando immagini della vita e dello stile di vita degli Hutsuls, raccontando la storia di un amore tragico sullo sfondo dell'inimicizia tra due clan Hutsul, Kotsyubynsky comprendeva i sentimenti più importanti per la coscienza universale e le categorie di esistenza di amore e odio, vita e morte. Secondo la trama del romanzo, nel 1964 uscì un film omonimo di Sergiy Paradzianov, che è diventato uno dei capolavori cinematografici a livello mondiale. 
   Nel 1906-1912 Kotsyubynsky scrisse anche i racconti "Risate", "Se ne va" (1906), "Sconosciuto", "In viaggio" (1907), "Persona grata", "Come siamo andati al pozzo" (1908), "Debutto" (1909, "Lettera" (1911). 
   Nel 1911, la Società dei sostenitori della letteratura, scienza e dell'arte ucraina assegnò a Mykhailo Kotsyubynsky una borsa per tutta la vita di 2.000 rubli all'anno in modo che potesse dimettersi dal lavoro e dedicarsi alla creatività. Ben presto lo scrittore iniziò a sentirsi peggio (asma e tubercolosi). 
  Il grande scrittore morì nella primavera, il 25 aprile del 1913 a Kyiv. Fu sepolto sulla collina Boldina a Chernihiv, sulla riva destra del Desna. Dopo la morte del marito, Vira Ustimovna ha lavorato come correttrice di bozze, prestando il servizio nell'ufficio statistico provinciale. Nel dicembre 1921, la vedova dello scrittore Kotsyubynsky morì a Chernihiv a causa di un forte tifo. È stata sepolta accanto a suo marito. 
    Le opere di Kotsyubynsky, insieme alle opere dei suoi contemporanei più anziani e più giovani (Ivan Franko, Olga Kobylianska, Lesia Ukrainka, V. Leontovich, N. Chernyavsky, Volodymyr Vynnychenko) hanno consolidato la tendenza della moderna letteratura ucraina a rompere con un'idealizzazione sentimentale della vita ucraina e con l'autolimitazione del quadro del realismo etnografico, e diventare una letteratura moderna indipendente e originale, sintetizzando l'anima delle persone nelle immagini della creazione artistica.

Il ritratto di Mychailo Kotsiubynsky di Mychailo Zhuk